I volti e i pensieri delle fanciulle in fiore (2002-2009)
a cura di Ugo Ronfani

Troppo mi sono chiuso, solitario,
nelle stanze della malinconia,
quando tu alla vita mi chiamavi
nel sole schietto della tua allegria.
Spegnevi allora l'ombra di un sorriso
e nel silenzio mi restavi accanto.
Tornano non goduti, nei ricordi,
quei tuoi doni ignorati, l'allegria
trascurata del tuo volermi bene:
e ancora t'offro la malinconia.
Ugo Ronfani

Domatrice amorosa, li lasciavi correre
nel Far west della vita i miei pensieri
come cavalli pazzi. Fino a quando è venuto
il tempo dei calmi mattini, i giorni saggi
in cui scartavo i precipizi e tu, ancora
applicata al tuo dressage amoroso,
i miei cavalli pazzi li portavi al trotto
perchè si ricordassero delle praterie.
Ugo Ronfani

Mi hai insegnato (anche questo ti devo
mentre cerco un senso per l'addio)
a dominare l'ansietà contraria
all'ordine della vita e dei pensieri.
Ora che il tempo cerca di annientarti
io ti ricordo in armonia col mondo:
disposta alla passione e allo stupore,
spettatrice serena dei tramonti,
attenta alle speranze del futuro.
Fuori dal tempo, la misura giusta
per consumare i miei residui giorni
in te ritrovo. E non ho rimpianti
perchè con te la vita è stata piena.
Ugo Ronfani

Piove e si slava Milano. O forse
è questa la cenere dei suoi giorni.
Nella vetrina, a Brera, di Belle Arti,
tento di ritoccare con colori
il bianconero della città grigia
e i non lieti pensieri. Come arpeggi
dell'estate perduta, ora manchi,
gli acquerelli, le tempere e i pastelli.
E sopra un foglio di carta Fabriano
bianco per l'assenza di emozioni
torna l'arcolbaleno che ci apparve
sul mare, glorioso, dopo il temporale.
Ugo Ronfani

La nostra piccola comunione laica
è stat all'età dell'oratorio.
C'erano la guerra e la fame che mordeva,
aprivamo la madia per il pane,
e le briciole erano particelle
del corpo di Gesù prima che il sonno
mescolasse le bombe col Natale.
Quando ci conoscemmo, il sacro rito
di quel pane introvabile accostò
in umili ricordi i nostri cuori.
Ugo Ronfani

Passano i giorni e se ti dimentico
dimentico la vita
come l'abbiamo costruita insieme:
l'argine ai venti, il sonno amoroso,
nella foresta, la luce del cielo.
Siamo stati, nell'intimità profonda,
due fanciulli delle caverne scampati
al medioevo delle streghe e del fuoco.
Ed ora, se ti dimentico, torna
un turbinio di tempesta nel cuore
e nel mondo, la disarmonia
dei mattini lividi, lo smarrimento
delle notti in cui ci si perde, ciechi.
Perciò ti chiamo: resta ancora qui
come se non fossi stata cacciata
dalla caverna che ci salvava dal caos.
Ugo Ronfani

Sai come accade quando la passione
vola con l'ala della giovinezza
ed è chimera nel cielo dell'eterno.
Non credo di averti mai promesso
se non l'incostanza dei vent'anni;
c'era fra le rovine della guerra,
variabile, l'abbaglio del futuro.
Venne da te l'inganno, se ci fu:
quando mi ritraevo, impreparato
alla speranza, ancora cieco
davanti alle promesse della vita.
Fosti tu, coraggiosa, a stabilire
l'alleanza d'amore, ed il mio cuore
rinvigorirlo ai venti della vita:
il pilota, tu, della barca coniugale,
io fra Scilla e Cariddi, alla deriva
verso i sortilegi dell'altrove.
Ed ora, che disseccato è il fiore
della passione, come dice alain
che leggo nell'inverno della vita,
ora che la mia Itaca è vicina
e perduta per sempre, io ti rivedo
che attendi nell'ombra della soglia
con il fuso della Parca, a mostrare
ad Ulisse la tela del tuo amore.
Ugo Ronfani

Essere di due uno nel guardare
una luna d'estate, ascoltare
insieme la musica del mare
o spartire i resti di un ricordo:
questo, mia complice, bastava
per vivermi accanto come sposa.
Troppo tardi capisco perchè i fiori
di un anno lontano, o il diamante
delle nozze d'oro tu li ricusavi,
perchè dei riti mondani del donare
poco ti sei curata: ad ogni istante
mi rinnovavi il dono di te stessa,
e nel futile scorrere dei giorni
questo solo importava: l'offerta
del pane quotidiano dell'amore.
Ugo Ronfani

E' il nostro Natale della solitudine:
ecco la stella di ghiaccio che la luna
mostra dal mondo lontano dell'infanzia,
ecco la festa che non spartiremo
con gli altri, chiusi nei nostri segreti.
Finalmente, mia Nat, è il tuo nome
che mi guida, come un re dell'Oriente
dove ora tu sei. Non temo il deserto
nè la neve del tempo sopra il cuore.
Nella città che già si tinge del buio
della Notte, fra le ombre furtive
che depongono i doni dell'oblio
per sparire nelle tombe dei vivi,
ombre anche noi, assorti nel mistero
del dopo: l'indecifrabile legame
che l'assenza purifica e rafforza.
Ugo Ronfani

Alla bugia crudele della tua assenza,
ora risponde il pensiero del mattino:
ora e smpre. E ti vedo, al risveglio,
nuziale, lieta come in quel giorno
in cui ci eravamo promessi alla vita.
Colmerò il vuoto con l'impegno
di cercare di essere, ogni giorno,
come tu, tirannica e dolce, mi volevi.
Ugo Ronfani